ECOGRAFIA ENDOANALE 3D A 360°
L’ecografia Endoanale 3D con sonda rotante a 360°rappresenta una metodica ancora poco diffusa sul territorio, ma che permette, attraverso l’impiego di ultrasuoni, lo studio e la diagnosi di molte patologie dell’ano e del retto ultrabasso.
Il Centro Diagnostico Salus è dotato di apposito apparecchio Ecografico con sonda rotante a 360° dedicata.
La Dottoressa Nunzia Luisa Pizza, è un operatore altamente esperto nell’esecuzione di tale metodica ed è autrice di numerose pubblicazioni scientifiche a riguardo su riviste nazionali ed internazionali.
L’esame, che si esegue in modo semplice e rapido ed è ben tollerato dai pazienti, viene eseguita introducendo per via endoanale una sonda che acquisisce immagini a 360° (protetta con un coprisonda monouso), e ha una frequenza compresa tra i 10 e 13 MHz, consentendo di elaborare ricostruzioni tridimensionali .
Il diametro della sonda è molto piccolo (circa 1.5 cm). Una o due ore prima dell’esame è necessario che il paziente esegua un clistere di pulizia. L’esame può essere preceduto dall’esplorazione rettale con applicazione di un gel anestetico utile a rendere l’introduzione della sonda più agevole e meno fastidiosa per il paziente, che è posizionato in decubito laterale sinistro, in posizione genupettorale. L’esame ha una durata di circa 10-15 minuti.
Le indicazioni cliniche per questo esame sono numerose e comprendono:
– la patologia disfunzionale del pavimento pelvico, come ad esempio l’incontinenza fecale, la sindrome da ostruita defecazione, il rettocele, il prolasso mucoso e la dissinergia addomino-pelvica
– la patologia flogistica anale (ascessi e e fistole anali e perianali)
– le neoplasie del canale anale e del tratto distale dell’ampolla rettale.
Gli ultrasuoni hanno una ottima risoluzione spaziale soprattutto quando vengono impiegate sonde ad elevata frequenza come quella che abbiamo in dotazione presso il nostro Centro (che raggiunge i 16 MHz): essi permettono di identificare con notevole accuratezza gli sfinteri muscolari interno ed esterno dell’ano, gli strati parietali del retto e gli spazi perianali e perirettali.
Nella incontinenza fecale e/o nella sindrome da ostruita defecazione si possono apprezzare alterazioni dello spessore, della continuità e della ecogenicità dello sfintere interno. Per esempio l’interruzione della continuità dello sfintere interno a seguito di precedenti interventi sul canale anale può essere responsabile di incontinenza e la valutazione e la quantificazione della soluzione di continuo dello sfintere è molto utile ai fini della sua ricostruzione o del tipo di approccio chirurgico da eseguire.
Le fistole e gli ascessi anali e perianali, che coinvolgono lo spazio adiposo ischioanale (cioè il grasso che circonda l’ano), possono essere ben visualizzati con l’ecografia endoanale grazie all’elevato contrasto che si crea fra l’ipoecogenicità della fistola e la naturale iperecogenicità del tessuto adiposo. Questa metodica ha un’accuratezza elevata nell’identificare l’orifizio interno della fistola, cioè dove la fistola comunica con il lume del canale anale, che appare come una focale interruzione dello sfintere interno, grazie al suo decorso perpendicolare alla superficie mucosa dell’ano; sono inoltre ben visualizzabili eventuali ramificazioni secondarie. L’accuratezza dell’esame ecografico può essere migliorata con l’impiego di alcuni accorgimenti, quali l’utilizzo di soluzione fisiologica o di perossido di idrogeno (acqua ossigenata), introdotti nel tragitto fistoloso attraverso il suo orifizio esterno (l’identificazione dell’orifizio interno può raggiungere, con questa metodica, il 93-94%).
Il limite dell’ecografia endocavitaria, però, è dato dalla scarsa valutazione degli spazi extrasfinterici e della regione posta al di sopra del muscolo elevatore dell’ano (spazio pelvi-rettale), non consentendo una perfetta definizione del tragitto dei tramiti fistolosi con estensione al di sopra del piano degli elevatori. Inoltre essa non è in grado di differenziare il tessuto infiammatorio da quello cicatriziale, perché entrambi appaiono come strutture ipoecogene: questa differenziazione è importante soprattutto nei pazienti che assumono farmaci biologici per malattie infiammatorie croniche intestinali (come il morbo di Crohn). In questi casi può essere utile eseguire un esame più panoramico come la Risonanza Magnetica Nucleare della pelvi senza e con mezzo di contrasto.
Per quanto riguarda la patologia tumorale ano-rettale, l’ecografia endoanale/endorettale è considerata, insieme all’ecoendoscopia, il metodo di scelta nella stadiazione loco-regionale dei carcinomi del canale anale e del retto. In particolare il parametro principale nella stadiazione loco-regionale del carcinoma del retto è rappresentato dal T e quindi nella differenziazione tra il coinvolgimento da parte della neoplasia degli strati più superficiali della parete (mucoso e sottomucoso: T0-T1), dello stato muscolare proprio (più profondo: T2) e del tessuto adiposo periviscerale (la lesione attraversa tutta la parete e si estende nel grasso che circonda il retto: T3).